giovedì 7 marzo 2013

PERSONAL LEARNING ENVIRONMENT


                                             PERSONAL LEARNING ENVIRONMENT

"Gli Ambienti Personali di Apprendimento (PLE) sono sistemi che aiutano coloro che apprendono a controllare ed organizzare il proprio apprendimento.

Questo include un supporto per

  • organizzare i loro obiettivi di apprendimento
  • -gestire il loro apprendimento, sia il contenuto che il processo
    -comunicare con altri durante il processo di apprendimento e così raggiungere gli obiettivi dell'apprendimento.    

    Alla luce di questa definizione, possiamo dire che, in linea di massima che un PLE e' uno strumento che facilita l'accesso, l'aggregazione, la configurazione e la gestione di esperienze di apprendimento da parte di un individuo (lubesky,2006).
    Facilita l’accesso in quanto l’utente ha un controllo globale su tutto quanto e' contenuto nel PLE ,contrariamente ai VLE, notoriamente molto piu' rigidi, ma ai quali comunque si possono collegare attraverso tecnologie di condivisione ( ad esempio RSS)
L’aggregazione dei contenuti è un elemento cardine dei PLE .Essi nascono proprio per questo intento. Lo spazio operativo assegnato ad ogni utente puo' essere arricchito di artefatti di varia tipologia (foto, audio ,video ,testo) collegate alle informazioni personali (curriculum, skills,commenti, bookmaker)  tipiche di un e-portfolio.  Le risorse a disposizione includono anche servizi  di messaggistica istantanea (im) ,forum e blog il tutto con intento aggregtativo e collaborativo.

Ogni  utente ha interesse ad inserire nel proprio spazio quante piu' informazioni ritiene opportuno  e piu' informazioni riesce a dare, maggiore sara' l' efficacia. Infatti, grazie al sistema di tagging dei post,dei blog,delle foto, , degli audio e di ogni artefatto che verra' messo in comune, gli altri utenti del PLE possono immediatamente individuare l'utente col quale condivide gli stessi  interessi al fine di intessere rapporti di reciproco scambio. Se ,ad esempio ,nel proprio PLE si inserisce nel campo interessi la keyword "e-learning" all'istante cliccando sulla parola verra' visualizzato l'elenco  degli utenti ai quali interessa l' argomento suddetto.  Il compito di un PLE ,inoltre, e' quello di aggregare informazioni.
Un utente che fa uso di servizi tipici del Web  (social bookmarking, foto e video sharing, blogging) avrà la possibilità di catalizzare all’interno di un’unica interfaccia tutte queste informazioni. Ad esse potranno poi essere associati altri elementi come un VLE e un e-portfolio, in modo da creare un unico ambiente con tutte queste applicazioni


L'utenza di un PLE non e' composta da soli studenti e docenti,ma anche da persone che hanno lo stesso interesse . Gli studenti non creano una rottura fra la vita scolastica e la vita di tutti i giorni,anzi ,sono incoraggiati e stimolati a continuare e coltivare l 'interesse e approfondire la discussione per il resto della vita.


 I PERSONAL LEARNING ENVIRONMENT sono dunque sistemi aperti ,interconnessi tra loro e con altri servizi esterni, controllati e gestiti dagli utenti stessi ed hanno, prevalentemente, carattere non istituzionale.



I PLE possono consentire di creare un legame tra l’apprendimento formale,quello della scuola, e quello informale,attuato in tutti i momenti della nostra vita, contribuendo a creare un' identita' della persona visibile agli altri. Accanto all' identita', troviamo una persistenza delle idee di una persona, attuata, ad esempio , attraverso il blog ( uno degli strumenti del ple) : quando si crea un post nel proprio blog,esso permane nel tempo, sempre visibile e sempre rintracciabile,  ad uso proprio e degli altri. Per questo post,e per l 'idea espressa in esso, non vi sara' il pericolo di scomparire ma rimarra' sempre visibile.


questo nuovo sistema (ple) crea una "presenza sociale", infatti, si diventa protagonisti e partecipi di una comunita' virtuale ove ci si puo' sentire accolti o rifiutati , a seconda dell ' approccio con gli altri. Nel gruppo si scambiano pareri,si chiedono informazioni, si chiacchiera,si discute di temi importanti come di altri piu' lievi, si chiede aiuto per qualsiasi cosa....insomma ,si vive un' esperienza comunicativa della conoscenza.


Infine, gli strumenti del PLE sono migliaia e di nuovi ne vengono elaborati e immessi in rete ogni giorno. Alla luce di questo,essi, hanno uno sviluppo rapidissimo,sempre al pari con i tempi e sempre piu' utili all' apprendimento.





Grafico di PLE

Prendendo come punto di riferimento il grafico proposto da Bonaiuti realizzo nuovamente il mio PLE,stavolta provando ad organizzare le risorse di esso in funzione di una classificazione degli strumenti utilizzando criteri di funzionalità.
Come si può vedere nel grafico sottostante i principali criteri di classificazione sono:
                                §  Supporto ai processi di gruppo
§  Sistemi di comunicazione
§  Condivisione delle risorse
§  Simulazione immersiva
§  Condivisione di reti di conoscenza
§  Produttività individuale in rete.
Tali criteri si distribuiscono in funzione di due assi(individuo-gruppo;formale-informale)




 FONTE :BLOG DI MARTY


 

UN AMBIENTE DI APPRENDIMENTO PERSONALE

Gli ambienti di apprendimento personale sfruttano gli strumenti del web per integrare tre diversi tipi di apprendimento:-formale
                       -non formale

                      -informale

                                      
   
 apprendimento formale:
(scuole, accademie, universita')



  Si svolge nelle istituzioni dedicate all'istruzione e alla formazione e si conclude con l'acquisizione di un diploma o di una qualifica riconosciuta. Quindi ha luogo neSi svolge nelle istituzioni dedicate all'istruzione e alla formazione e si conclude con l'acquisizione di un diploma o di una qualifica riconosciuta.
Quindi ha luogo nell'intero sistema scolastico(dalla scuola primaria all'università)e comprende una varietà di programmi e istituti specializzati per la formazione tecnica e professionale.ll'intw ero sistema scolastico(dalla scuola primaria all'università)e comprende una varietà di progrrrreammi e istituti sp
ssecializzati per la formazione tecnica e professionale.

ssss
apprendimento non formale:
(club, societa' sportive..)
Attività educative organizzate al di fuori sistema formale e realizzata nel luogo di lavoro  o nell'ambito di organizzazioni o associazioni. Pur ponendosi obiettivi nel campo dell'apprendimento rilasciano certificati di frequenza ma non titolio qualifiche di studio formalmente riconosciute.



apprendimento informale:
(famiglie,amici,contesti culturali di varia origine)
Sono processi non legati a tempi e luoghi precisi tramite cui l'individuo,in modo anche inconsapevole  attitudini,valori,abilità e conoscenze dall'esperienza quotidiana o dall'influenze e risorse educative nel suo ambiente:dalla famiglia e dal vicinato,dalla biblioteca,dal mercato,dal mondo dell'arte e dello spettacolo,dai mass media.



link di riferimento:
http://it.wikipedia.org/wiki/Educazione#Sistemi_di_educazione_formale

http://www.arpa.fvg.it/ea/index.php?id=586




Tecnologie dell'informazione e della comunicazione


Le Tecnologie dell'informazione e della comunicazione, acronimo TIC (in inglese Information and Communication Technology, il cui acronimo è ICT [1]), sono l'insieme dei metodi e delle tecnologie che realizzano i sistemi di trasmissione, ricezione ed elaborazione di informazioni (tecnologie digitali comprese). L'uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento delle informazioni assume crescente importanza strategica per le organizzazioni. Le istituzioni educative in particolare prevedono, attraverso il proprio progetto educativo, appositi percorsi di f

Definizione e finalità

Non risulta facile fornire una definizione univoca delle TIC, poiché non esiste una definizione generale e condivisa. Possono essere considerate anche come risorsa essenziale delle organizzazioni, all'interno delle quali diventa sempre più importante riuscire a gestire in maniera rapida, efficace ed efficiente il volume crescente di informazioni. Proprio per questo motivo le TIC vanno considerate come arma strategica in grado di mettere a disposizione dati e informazioni qualitativamente migliori nell'ambito dell'organizzazione e - grazie alle diffusione della tecnologia e dell'interconnettività - possono aiutare le organizzazioni a ridefinire i propri rapporti con clienti, fornitori e altre organizzazioni attraverso il cosiddetto IT Service Management (ITSM).
Il fine ultimo delle tecnologie dell'informazione è comunque la manipolazione dei dati informativi tramite conversione, immagazzinamento, protezione, trasmissione e recupero sicuro dei dati stessi. L'Information Technology è anche un ambito di studio che si occupa dell'archiviazione, dell'elaborazione o trasformazione e della rappresentazione delle informazioni con l'aiuto del computer e delle tecnologie a esso connesse. Rientrano in quest'ambito lo studio, la progettazione, lo sviluppo, la realizzazione, il supporto e la gestione dei sistemi informativi e di telecomunicazione computerizzati, anche con attenzione alle applicazioni software e ai componenti hardware che le ospitano.
I professionisti delle TIC sono caratterizzati da molteplici capacità di intervento, dall'installazione alla progettazione di architetture telematiche, dalla gestione di basi di dati alla progettazione di servizi integrati per la convergenza di informatica e telefonia nella telematica per i nuovi metodi di trasmissione dell'informazione.
ormazione ed utilizzo trasversale delle TIC per le diverse discipline. Oggi l'informatica (apparecchi digitali e programmi software) e le telecomunicazioni (le reti telematiche) sono i due pilastri su cui si regge la "società della comunicazione".



 Tecnologia dell'informazione

L'espressione indica l'uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento dell'informazione, specie nelle grandi organizzazioni. In particolare riguarda l'uso di apparecchi digitali e di programmi software che consentono all'utente di creare, memorizzare, scambiare e utilizzare informazioni (o "dati") nei più disparati formati: dati numerici, testuali, comunicazioni vocali e molto altro.
La trasmissione di informazioni tra calcolatori connessi in rete fra loro, avviata a partire dagli anni ’60, costituisce un aspetto di un fenomeno più generale, di grande portata pratica e concettuale: la progressiva convergenza e integrazione di informatica e telecomunicazioni.
Questi due settori si erano sviluppati per lungo tempo indipendentemente l'uno dall'altro, poiché le telecomunicazioni procedevano prevalentemente utilizzando tecnologie analogiche. A partire dagli anni '70, sempre più le tecnologie proprie dell'informatica vengono mutuate dalle telecomunicazioni; a partire dalla metà degli anni ’80, anche grazie alla diffusione dei personal computer, inizia una rivoluzione di portata epocale e più precisamente la rivoluzione digitale applicata al campo audio-visivo.
La successiva diffusione della telefonia cellulare, contemporanea alla progressiva digitalizzazione delle reti telefoniche pubbliche e di tutti i media di comunicazione (voce, video, immagini, documenti) ha portato all'interoperabilità, integrazione e globalizzazione di tutte le reti.
La globalizzazione del mercato, la mobilità, la multimedialità e l'affermarsi di nuovi modelli di business, rendono impossibile stabilire rigidi confini tra reti private e reti pubbliche, reti cablate e reti senza fili, reti voce e reti dati, reti aziendali e reti domestiche, reti dedicate al lavoro e reti dedicate allo svago e all'informazione/formazione.
La tecnologia dell'informazione comprende le reti di telecomunicazioni, l'architettura aperta (client server, Open Archives Initiative), la multimedialità.

Le reti

 

Il concetto di rete di telecomunicazioni rimanda alle cosiddette "autostrade dell'informazione": l'autostrada informatica o rete di trasporto è una rete via cavo e in fibre ottiche che, nei prossimi anni, deve combinare insieme i vantaggi ovvero i servizi offerti dalla televisione, dal calcolatore e dal telefono (Next Generation Networking).
Le telecomunicazioni finora si sono sviluppate in Europa secondo il principio del monopolio: il telefono, che è stato storicamente il primo strumento di comunicazione di massa, utilizza reti di fili la cui installazione implica notevoli lavori meccanici, mentre la televisione, utilizza le onde hertziane che costituiscono una risorsa radio limitata. Si arriverà ad un ribaltamento di questa situazione: il telefono di domani sarà senza filo mentre le reti multimediali interattive saranno su cavo.

L'architettura aperta

Siamo in presenza di un'architettura client-server quando si forniscono server, cioè magazzini di indici e dati, in grado di rispondere alle richieste di vari client o browser del web siamo in una dimensione informatica.
Si abbandonano i grandi calcolatori e si utilizzano i sistemi UNIX, calcolatori mini con sistema operativo standard. L'architettura aperta permette di superare alcuni limiti delle banche dati tradizionali promuovendo una ricerca unica e facilitata. L'impiego dell'architettura client-server nelle biblioteche e nei centri di documentazione porta tre conseguenze:
  1. Dovranno essere realizzati dei server che memorizzino su supporto elettronico la letteratura e la documentazione corrente e retrospettiva (ES: Progetto Gutenberg e Progetto Manuzio).
  2. Sistemi di gestione distribuiti e aperti potranno essere interconnessi e interoperare.
  3. L'arricchimento dei server e la personalizzazione dei client diventa una funzione che si aggiunge a quelle del bibliotecario.

La multimedialità

 


La multimedialità

La multimedialità corrisponde all'estensione della trasmissione telematica ai tre modi fondamentali di espressione e comunicazione della conoscenza: testo, suono e immagine.
L'impatto delle nuove tecnologie nell'organizzazione sociale ha dato luogo alla Società dell'Informazione.
Già nel settembre del 2003 il Governo americano annunciava lo sviluppo della National Information Infrastructure (NII), destinata a costituire l'autostrada elettronr la diffusione dell'informazione che si basa su una rete ultraveloce ad elevata portata.In Europa, invece, nel dicembre 1993 il Presidente della Commissione Europea, Jacques Delors, ha presentato il Libro Bianco, in cui viene sviluppato il concetto di comunicazione dell'informazione nell'Unione Europea. A differenza di quanto avviene oltreoceano, la costruzione delle autostrade telematiche in Europa non costituisce l'obiettivo principale. Lo sviluppo di un sistema avanzato di infrastrutture, che comprende anche gli strumenti di comunicazione multimediali, viene considerato funzionale alla nascita della nuova società dell'informazione.
In Italia il rinnovamento della rete telefonica richiede l'introduzione delle tecnologie digitali, proprie dell'informatica, sia nelle centrali telefoniche sia nei sistemi di trasmissione che le collegano. Il processo di trasformazione della rete italiana è molto lenta e la questione dei finanziamenti è oggetto di acceso dibattito all'interno dell'Unione Europea. In ogni caso tutti concordano su un nuovo equilibrio tra settore pubblico e settore privato.
È importante chiarire i fattori in gioco perché gli investimenti necessari sono colossali e non è certo che il finanziamento pubblico potrà assumere tale onere. Si tratta di sapere se l'Europa deve, come negli Stati Uniti, incoraggiare il settore privato ad investire massicciamente nelle nuove infrastrutture di autostrade elettroniche oppure far evolvere semplicemente le infrastrutture esistenti.
Rispetto a queste due concezioni opposte il Libro Bianco suggerisce un approccio di mediazione e pone l'accento sul progresso economico e sociale che l'attuazione delle autostrade elettroniche può apportare alla Comunità: infatti, nel libro, viene ribadita la necessità di una comunicazione migliore tra stato e cittadino (Amministrazione digitale) e di una formazione continua.

FONTE: WIKIPEDIA  
 http://it.wikipedia.org/wiki/Information_and_Communication_Technology